AGCOM, pubblicati i criteri del piano nazionale per le frequenze digitali (28/06/10)

stefio ha scritto:
Per coloro che si chiedono come possano fare ad accontentare tutte le tv Nazionali e Locali in Lombardia ed altrove basta che leggiate un pò il sito di Otgtv per vedere come hanno fatto in Campania e Lazio. :evil5:

Ripeto se in una regione vi sono più emittenti che frequenze disponibili , la scappatoia sta nella diversità della concessione che può essere Regionale, Sovraprovinciale, Provinciale e mini provinciale , non considerate che tutte le 60 - 70 tv saranno. col Dtt, regionali , anzi resteranno quasi tutte con il loro bacino d'utenza attuale, se poi ci sarà spazio nei bacini vicini .... ma in seguito si allargheranno.;)
E quelleche stanno sui canali dal E60 al E69 che devono sloggiare tra qualche anno?
 
Fra 5 anni ( ma scommetto che si andrà oltre ) il mercato avrà fatto la sua cernita , sapete quante piccole tv chiuderanno e lasceranno libere le frequenze.... poi nella mia zona sulle frequenze dal 61 in su ci sono o emittenti comunitarie o secondi o tripli mux di gruppi di emittenti che vi trasmettono le stesse cose che mandano in onda sugli altri mux.:5eek: :5eek: :eusa_wall: :eusa_wall: :eusa_wall:

Ad esempio il mux Canale 9 - Levante tv sul 64 è lo stesso che trasmette sul 42. A ciò va aggiunto il gruppo TeleCapri e il gruppo TeleA che hanno avuto 3 frequenze per i loro mux ( avevano in analogico 3 tv :evil5: ) e vi trasmettono lo stesso mux , credete che se continuano così glieli lasceranno tutti e 3 ??? :eusa_naughty: :eusa_naughty: :eusa_naughty: :eusa_naughty:

E' possibile che il Ministero abbia dato a questi tutti i mux che volevano dandogli un termine ( magari proprio il 2015 :eusa_think: ) per utilizzarli in modo adeguato e se alla data indicata non li hanno utilizzati bene ne perdono qualcuno... ;)

Che ne dite è possibile ciò ???:eusa_think:
 
Pur essendo d'accordo sull'eccessiva attribuzioni di mux alle nazionali, bisogna anche considerare che in una regione con tre reti occupavano le stesse, se non di più, frequenze che occupano con 4-5-6 mux. Poi sul fatto che se le locali ci stavano in analogico e dovrebbero quindi starci in digitale consideriamo il fatto che in parecchi casi ci stavano una sopra l'altra, cosa che magari si vuole evitare visto che si cerca di aggiustare il sistema. Poi ci sono le frequenze che vanno al DVB-H, e quelle che andranno liberate per la banda larga. Poi le frequenze da assegnare gli stati confinanti..i conti sono presto fatti. Infine ribadisco televendite per poter fare tv ok, tv per fare televendite no
 
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L_Rogue ha scritto:
Nelle indiscrezioni trapelate e mai ufficializzate fino a ora, si è parlato di consorzi di TV locali.

Abbiamo presente cos'è un consorzio?

E, l'ho già scritto altrove, ma lo ripeto comunque, i consorzi obbligatori esistono nella nostra legislazione da settant'anni:

Art. 2616 Codice Civile

Con provvedimento dell’autorità governativa (sentite le corporazioni interessate), può essere disposta, anche per zone determinate, la costituzione di consorzi obbligatori fra esercenti lo stesso ramo o rami similari di attività economica, qualora la costituzione stessa risponda alle esigenze dell’organizzazione della produzione.(att. 111).

Comunque, sono solo indiscrezioni, ma dalle notizie anche recenti, anche questa strada mi sembra difficile. In ambito di trasmissioni radio-tv, questo principio non è mai stato attuato. E ci vorrebbe un provvedimento che qualificasse con precisione qual'è l'esigenza della organizzazione della produzione che giustifiche un tale tipo di intervento. Che comunque, in effetti, non necessariamente deve essere applicato a livello nazionale.
Però, il problema è come attuare il tutto. Se ad es., le frequenze disponibili per le locali sono 20 e ci sono 50 emittenti, di cui alcune coppie/terne di emittenti di proprietà dello stesso soggetto, si dovrebbero praticamente definire 20 consorzi con associata una frequenza a consorzio. Però, non tutte le frequenze sono di stesso livello, perchè alcune pongono problemi di coordinamneto internazionale e poi ci sono le frequenze 61-69, ancora meno appetibili. A questo punto, se si lascia i soggetti privati liberi di accordarsi su come partecipare ai consorzi, c'è il rischio che non si accordino. Allora, deve essere il provvedimento a stabilire che, ad es., i soggetti A, B, C aderiscano al consorzio 1 a cui è associata la frequ. X, e così via. Ma qualunque soluzione sarebbe discriminatoria, oltre che forzata e non facile da giustificare nello specifico, perchè quella esigenza di cui sopra, deve sussistere per ogni provvedimento di questo tipo. Ancor più discriminatorio è dare un mux ad una rete di più alto livello e costringere quelle di minor rilevo a consorziarsi. Non mi sembra, una strada facile che rischia di andare a pregiudicare il principio della libertà nello svolgimento dell'attività di impresa e nell'organizzazione della stessa. Non so: sarebbe un percorso strano con molti problemi e rischi, anch esul fronte giudiziario.
 
Al passare delle ore mi sto convincendo che verranno rigettate tutte le frequenze assegnate sulla carta agli operatori nazionali: molto presto il piano rivelerà di essere stato inutile e fumoso: sarà possibile accettare le 28 frequenze che nel veneto devono essere lasciate libere per la Croazia ad esempio?. sepolte da un tempesta di ricorsi su ricorsi dubito ci saranno le SFN nazionali finchè le vedrò con i miei occhi...
 
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stefio ha scritto:
Per coloro che si chiedono come possano fare ad accontentare tutte le tv Nazionali e Locali in Lombardia ed altrove basta che leggiate un pò il sito di Otgtv per vedere come hanno fatto in Campania e Lazio. :evil5:

Ripeto se in una regione vi sono più emittenti che frequenze disponibili , la scappatoia sta nella diversità della concessione che può essere Regionale, Sovraprovinciale, Provinciale e mini provinciale , non considerate che tutte le 60 - 70 tv saranno. col Dtt, regionali , anzi resteranno quasi tutte con il loro bacino d'utenza attuale, se poi ci sarà spazio nei bacini vicini .... ma in seguito si allargheranno.;)
Non so esattamente come sia l' orografia laziale o campana, di certo almeno da una parte c'è il mare, ma qui in lombardia è una valle piatta e in ogni dove ci sono città e zone densamente popolate.
Il sistema di trasmissione analogico, a parte qualche eccezione, era prettamente provinciale, e per questo anche le tv nazionali spesso si servivano di più frequenze con zone di copertura diverse.
Porto l'esempio di Bergamo TV sul 65 a Milano: punti l'antenna verso est vedi lui, la punti verso sud ovest vedi LA7. Ognuna delle due emittenti può giustamente asserire che copre la città col suo segnale ed è l'utente a scegliere come orientare l'antenna a seconda che preferisca ricevere l'una o l'altra emittente.
Altro esempio per Milano sono PiùBlu e Telelibertà sul CH 54, DJTV e TRSTV sul 51, ecc... e questo accade in una città ben servita.
Al confine tra due diverse province è praticamente la norma avere due o più segnali sulla stessa frequenza. Ora col digitale, purtroppo, ho avuto modo di verificare che la sovrapposizione di due segnali, anche da direzioni diverse, annulla del tutto la possibilità di ricezione dei canali.
In Lombardia queste zone non sono monti, boschi , campi, laghi, ma zone densamente popolate.
Poi le SFN rai e mediaset: vogliamo fare un confronto prima e dopo?
La Rai aveva due frequenze per ogni rete (B, G, 23, 26, 33, 35) sei in tutto a cui si sono poi aggiunti il 64 e un 22 che copre giusto Milano ma non molto di più; in digitale avrà: (E5, E9, E11, 23, 25, 26, 30, 40) ovvero otto frequenze come prima e con il canale B non recuperato perchè dismesso!
Il secondo Mux de l'espresso copre ora un'area assai limitata, come anche retecapri che fatica a uscire dalla provincia col suo 34 condiviso con tele7laghi, prossimamente avranno una copertura totale.
Figuriamoci che poi dovranno esserci europa 7 e altri 5 operatori nazionali con le loro frequenze tirate fuori dal nulla, frequenze in SFN che occupano in tutta la regione lo spazio che ad oggi è condiviso magari da 2 o tre emittenti subregionali.
Il ministro deve solo ringraziare che canale italia, sette gold e telecampione non hanno richiesto la licenza nazionale altrimenti ci voleva un mago per trovare il 30% di risorse da destinare all'emittenza locale.
 
EteriX ha scritto:
Al passare delle ore mi sto convincendo che verranno rigettate tutte le frequenze assegnate sulla carta agli operatori nazionali: molto presto il piano rivelerà di essere stato inutile e fumoso: sarà possibile accettare le 28 frequenze che nel veneto devono essere lasciate libere per la Croazia ad esempio?. sepolte da un tempesta di ricorsi su ricorsi dubito ci saranno le SFN nazionali finchè le vedrò con i miei occhi...

Non esageriamo: le frequenze per i Paesi oltre-Adriatico sono molteplici, ma nelle aree "di confne" al massaimo saranno 5-6, che comunque in Italia potranno sempre essere utilizzate, entro certi limiti di potenza e verranno sbolognate a emittenti proviniciali, comunque sub-regionali
 
alexzoppi ha scritto:
Mentre le nazionali no, eh? ;)

Errato. Se adesso si vedono perchè dopo non ci sarebbe più spazio?
Il motivo è solo perchè si vogliono accontentare i pesci più grossi, che non si accontentano di quello che mangiano adesso e vorrebbero mangiare di più ... ;)

Perché subito o entro pochi anni si dovranno coordinare le frequenze con la Svizzera e non utilizzare quelle sopra UHF 61. Poi c'è il DVB-H che meno vende, più frequenze gli vogliono dedicare... e via così.

Le risorse frequenziali saranno meno di ora.

Si può giocare con i valori di soglia per far convivere le varie reti locali e transnazionali ed è quello che si sta cercando di fare.

Però le TV locali vogliono proprio frequenze identiche alle nazionali. A quel punto nel contrasto di normative tra quella che prevede frequenze paritarie per le nazionali e le locali che le vorrebbero pure per loro, chi si sceglie? Guarda il conteggio riportato qui.

Si può fare, certo, e poi chi paga i risarcimenti alle nazionali che già ora utilizzano le frequenze in aree di switch off?

Proviamo a non parlare del PNAF che è stato fatto. Quale altra soluzione adottereste adesso?

Ci vuole qualcosa che funzioni nella pratica.

@ eragon

OK, Romani ha parlato di possibilità, ma non è quello che è stato recepito dagli addetti ai lavori. Ho letto un sacco di comunicazioni in proposito, comprese di FRT/Aeranti che lo consideravano un obbligo.
 
L_Rogue ha scritto:
Proviamo a non parlare del PNAF che è stato fatto. Quale altra soluzione adottereste adesso?
Quella che ho detto e cioè quella che era (anni fa): perchè le reti nazionali possono avere fino a 5 frequenze (e forse anche 6) invece delle tre previste a suo tempo e che erano più che sufficienti per quintuplicare (come minimo) i loro canali? La questione è tutta qui.
 
alexzoppi ha scritto:
Quella che ho detto e cioè quella che era (anni fa): perchè le reti nazionali possono avere fino a 5 frequenze (e forse anche 6) invece delle tre previste a suo tempo e che erano più che sufficienti per quintuplicare (come minimo) i loro canali? La questione è tutta qui.
Tutto vero ciò che scrivi, ma è vero che pur accaparrandosi più mux del previsto le tv nazionali li hanno saputi riempire di tv di discreta qualità a differenza delle tv locali che non sanno come riempire lo spazio e nelle migliori delle ipotesi inseiscono i canali +1
 
salussolanet ha scritto:

Romani dimostra di partire da un presupposto sbagliato: ottimizzare il mercato televisivo non coincide col riempire ogni singolo frammento di banda con un canale, questo è sì impossibile, perchè il mercato pubblicitario non supporterebbe tale idea, e se in ambito nazionale intervengono le PAY tv in anbito locale lo stesso discorso non vale.
Per me una Pay tv è banda sprecata a favore di pochi che pagano.
Due Pay tv io le vedo come doppioni, visto che alla fine trasmettono le stessecose (Calcio / Porno / Film e serie americane)
Facciamo il discorso di percentuali ma non legato ai canali ma agli editori: Il 30% degli editori devono essere locali.
Avendone una decina a livello nazionale ne risulta che in ogni regione dovremmo avere 3/4 editori locali.
Questo è il risultato di una politica asservita ai grandi poteri monopolistici.

Un sistema alternativo?
3 TV nazionali analogiche = 3 slot di trasmissione digitale.
Ogni slot corrisponde, a discrezione dell'editore, a 1 canale generalista con ripetizione di canali esteri, o in alternativa, a 1 serie di canali monotematici free, o in alternativa, ad una pay tv, o in alternativa, ad una tv regionale.
Ogni editore massimo 3 mux, ogni editore max il 10% dei canali a livello regionale.
Sul televisore mi servono 30 canali di 30 editori diversi, fatti decentemente, in HD col telegiornale un tot di ore di autoproduzione per dare lavoro e tetti pubblicitari per le televendite.
Non mi servono 1000 canali di cui solo 3/4 fanno tg degni di tal nome e sono anche tutti uguali, mentre gli altri sono gossip o propagande personali di partito.
Tv che trasmettono solo serie americane senza creare un solo posto di lavoro. Tv obbligate a trasmettere televendite perchè non c'è più nulla da trasmettere...
Ma una volta non c'era l'obbligo per ogni canale di fare almeno un TG al giorno?
Boing lo fa?
E l'obbligo di minimo 3 dipendenti per emittente?
E l'obbligo di autoprodurre tot programmi?
Tutti obblighi buoni solo a mettere in difficoltà le piccole emittenti?
Joy, Mia, Steel coi loro canali +1 non occupano forse banda?
E non c'era l'obbligo per i mux rai di ospitare un 30% di operatori esterni su uono dei loro Mux?
Le cose sono già state scritte, e andranno come vogliono pochi.
 
condivido con chi mi ha preceduto su una cosa: la banda per la PayTv è uno spreco, ma allo stesso tempo però anche la banda per canali di sole televendite, oroscopieri e numeri del lotto lo sono....

quindi cosa facciamo?
 
alexzoppi ha scritto:
Quella che ho detto e cioè quella che era (anni fa): perchè le reti nazionali possono avere fino a 5 frequenze (e forse anche 6) invece delle tre previste a suo tempo e che erano più che sufficienti per quintuplicare (come minimo) i loro canali? La questione è tutta qui.

Quindi invece che rompere le b*lle alle piccole che comunque sono malleabili da un punto di vista legale, meglio rompere le b*lle alle grandi che in giudizio ci possono rimanere anche 10 anni e magari vincere (Europa 7 docet)?

Uhm, sarebbe una mossa intelligente per il ministero...

anassimenes ha scritto:
E questo è un ulteriore indizio che rafforza l'ipotesi dei consorzi.

Lo dice chiaramente. Più di così...

L'utilizzo delle graduatorie CORECOM è, al momento, l'unico criterio oggettivo per l'assegnazione. Altrimenti, altro beauty contest che tanto è stato criticato per il dividendo digitale.

digNotini ha scritto:
Facciamo il discorso di percentuali ma non legato ai canali ma agli editori: Il 30% degli editori devono essere locali.

A dire la verità, nel 2007 c'erano ben 469 TV locali contro le solite nazionali che conosciamo. Stiamo parlando di un rapporto di 99 a 1 o giù di lì...

Si possono fare tutti i discorsi che si vogliono, ma devono essere realistici in base alla situazione del mercato italiano.

Importante mi sembra questa frase: "Sono solo 123 le società che amministrano le tv locali che superano il milione di euro di fatturato pubblicitario. Inoltre, il 64% del totale dei dipendenti (3097) è alle dipendenze di queste 123 società. Caratteristica significativa di quest'anno è una notevole diminuzione del numero di tv locali effettivamente operanti."

Tutto questo in un anno precrisi.

A me sembra che il problema, nato molto prima del passaggio al DTT, sia la proliferazione delle microTV che lottano per una fetta del misero mercato pubblicitario (e per i contributi statali che sono circa il 18% degli introiti).

La soluzione che proponi comporterebbe un'ecatombe di TV locali ancora maggiore di quella che si paventa attualmente.

Inoltre, non è detto che chi riesce a ottenere una concessione sia anche una società sana nel lungo periodo.

Molto meglio lasciar fare al mercato e far chiudere chi non ce la fa finanziariamente.

Edit: da imprenditore, non mi piace quando un governo, uno qualsiasi, chiude un mercato. Se 450 TV locali si vogliono scannare tra loro per poi farne rimanere una 30a a livello nazionale, sane e funzionanti, che lo facciano, tanto, almeno per l'82% non vengono sprecati i soldi dei cittadini.

Edit2: sono secoli che aspetto che il mercato delle TV nazionali venga riaperto seriamente...
 
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L_Rogue ha scritto:
A dire la verità, nel 2007 c'erano ben 469 TV locali contro le solite nazionali che conosciamo. Stiamo parlando di un rapporto di 99 a 1 o giù di lì...

Si possono fare tutti i discorsi che si vogliono, ma devono essere realistici in base alla situazione del mercato italiano.

Importante mi sembra questa frase: "Sono solo 123 le società che amministrano le tv locali che superano il milione di euro di fatturato pubblicitario. Inoltre, il 64% del totale dei dipendenti (3097) è alle dipendenze di queste 123 società. Caratteristica significativa di quest'anno è una notevole diminuzione del numero di tv locali effettivamente operanti."

Tutto questo in un anno precrisi.

Ok, ognuno può giustamente avere le proprie idee e i propri punti di vista, ma se si riassume il discorso in Tv private locali VS Tv private nazionali converrai con me che senza aiuti statali (in termuni di protezione e non di finanziamento) le locali sono già belle che morte e sepolte.
Io però considero una tv locale una risorsa del territorio che dà lavoro (e difatti la maggior parte dei dipendenti sono nelle tv locali), dà informazione, promuove le realtà e l'economia locale pubblicizzando le eccellenze regionali e provinciali, e teoricamente è in grado di offrire anche intrattenimento al pari livello di una tv nazionale.
Certo, se il bacino d'utenza raddoppia o triplica, o diventa nazionale lo stesso imprenditore, tolti i costi vivi di trasmissione, con lo stesso investimento in denaro e dipendenti moltiplica i suoi ricavi a dismisura.
Avessi i super poteri tornerei indietro, con la normativa, a quando i privati non potevano avere tv nazionali ma solo locali: una tv nazionale non è un affare privato ma un servizio pubblico, a partire dall'informazione e dall'influenza culturale che, è stato dimostrato, essa esercita nel bene e nel male sui cittadini.
Da qui si doveva partire per ripensare il mondo televisivo italiano, e penso che l'europa non sia neppure in grado di concepire questa nostra volontà di riempire ogni interstizio eterico con programmi d'ogni tipo.
 
digNotini ha scritto:
Per me una Pay tv è banda sprecata a favore di pochi che pagano.
Due Pay tv io le vedo come doppioni, visto che alla fine trasmettono le stessecose (Calcio / Porno / Film e serie americane)
[...]
Non mi servono 1000 canali di cui solo 3/4 fanno tg degni di tal nome e sono anche tutti uguali, mentre gli altri sono gossip o propagande personali di partito.
Perdonami, ma per me ti contraddici: non ti servono 1000 canali, allora se esistessero 500 canali in chiaro e 500 paytv quale sarebbe il problema? Piuttosto bisognerebbe fare in modo che i canali free in chiaro siano godibili e che abbiano contenuti accettabili e diversificati, cosìcche ognuno possa scegliere quello che meglio preferisce. Gli altri canali di paytv serviranno a chi desidera comprare quei contenuti, purchè siano paytv di diverso editore, quindi in concorrenza tra loro, essendo a pagamento anche se trasmettessero quasi le stesse cose, non ci sarebbe nessuno problema dal momento che sfido chiunque a dirmi che lui/lei si compra contemporaneamente abbonamenti di paytv diverse. Ognuno in genere sceglie zero o al max una paytv, saranno pochi quelli che possono spendere per due/tre abbonamenti.
Poi è sempre il mio cavallo di battaglia, Xd perchè verso la Paytv satellitare Sky non c'è tutta quella rabbia che si riversa verso le paytv del dtt (soprattutto quella mediaset?)
digNotini ha scritto:
.
Ma una volta non c'era l'obbligo per ogni canale di fare almeno un TG al giorno?
Boing lo fa?
[...]
Joy, Mia, Steel coi loro canali +1 non occupano forse banda?
La libertà vuole che si possa fare un canale tematico, un canale di cartoni animati visto da bambini cosa se ne fa di un telegiornale? Comunque al solito citare solo boing e non raygulp e raiyoyo perchè?
i canali +1 sono a mio parere utilissimi, meglio un canale +1 che trasmette qualcosa di interessante che mi sono perso un ora prima, perchè al lavoro o perchè in giro o perchè vedevo un altro programma... piuttosto che una televendita o un cartomante...

Tutte le tv (locali e non) vanno tutelate assegnando loro una frequenza, ma non deve essere per forza in esclusiva se non sono in grado di fare neppure due canali su quella frequenza, del resto se il digitale permette di avere su una sola frequenza più canali, perchè non usufruire di questa opportunità per i telespettatori intendo. Dunque le locali possono anche vedersi assegnate un solo mux in coabitazione a mio parere, tanto oltre il canale tradizionale che vedevamo in analogico, per il resto hanno creato poco o niente di utile, solo canali di televendite e poco altro. Si contano sulla dita di una mano le locali che hanno approfittato del passaggio al digitale per creare in proprio o ritrasmettere da altri, canali utili e non doppioni... qui a Roma a parte pochi casi vedi Super3, RomaUno e T9/Teleroma56, anche se quest'ultimi essendo dello stesso editore hanno due mux distinti con gli stessi canali ripetuti su due frequenze diverse. Questo si che è uno spreco!
 
L_Rogue ha scritto:
Quindi invece che rompere le b*lle alle piccole che comunque sono malleabili da un punto di vista legale, meglio rompere le b*lle alle grandi che in giudizio ci possono rimanere anche 10 anni e magari vincere (Europa 7 docet)?

Uhm, sarebbe una mossa intelligente per il ministero...
Ma come, fino adesso ne hai fatto una questione di principio, di regole e di leggi, come mai adesso diventa una questione di opportunità? (o di opportunismo ;))

L_Rogue ha scritto:
A dire la verità, nel 2007 c'erano ben 469 TV locali contro le solite nazionali che conosciamo. Stiamo parlando di un rapporto di 99 a 1 o giù di lì...
Scusami ma questo rapporto è sbagliato: in ogni zona del paese (più o meno) arrivano le nazionali (7/8) mentre le locali vanno da una decina a una trentina quindi il rapporto grosso modo è uno a quattro.

L_Rogue ha scritto:
A me sembra che il problema, nato molto prima del passaggio al DTT, sia la proliferazione delle microTV che lottano per una fetta del misero mercato pubblicitario (e per i contributi statali che sono circa il 18% degli introiti).

La soluzione che proponi comporterebbe un'ecatombe di TV locali ancora maggiore di quella che si paventa attualmente.
Appunto, non ho detto che sia sbagliato, anzi ...
L_Rogue ha scritto:
Molto meglio lasciar fare al mercato e far chiudere chi non ce la fa finanziariamente.

Giusto; e allora perchè ci deve pensare il legislatore a farle fuori?
 
Boomer ha scritto:
Tutte le tv (locali e non) vanno tutelate assegnando loro una frequenza, ma non deve essere per forza in esclusiva se non sono in grado di fare neppure due canali su quella frequenza, del resto se il digitale permette di avere su una sola frequenza più canali, perchè non usufruire di questa opportunità per i telespettatori intendo. Dunque le locali possono anche vedersi assegnate un solo mux in coabitazione a mio parere, tanto oltre il canale tradizionale che vedevamo in analogico, per il resto hanno creato poco o niente di utile, solo canali di televendite e poco altro.
OK, le locali fanno schifo e non sono in grado di fare più di un canale, quindi si devono consorziare per forza.
Ammettiamo pure che ciò sia vero per la maggioranza delle locali: ma perchè si deve discriminare a priori? Lasciamole fare e poi vediamo: quelle chennon sono in grado di riempire dovranno consorziarsi ma prima hanno diritto di tentare, di andare avanti
 
alexzoppi ha scritto:
OK, le locali fanno schifo e non sono in grado di fare più di un canale, quindi si devono consorziare per forza.
Ammettiamo pure che ciò sia vero per la maggioranza delle locali: ma perchè si deve discriminare a priori? Lasciamole fare e poi vediamo: quelle chennon sono in grado di riempire dovranno consorziarsi ma prima hanno diritto di tentare, di andare avanti
Io non dico per forza che il mux deve essre riempito da cinque canali, ma neppure da uno solo, altrimenti è un vero spreco... poi dipende da quale zona d'italia sei, qui a Roma, direi che la fase di "sperimentazione" è già bella matura e i tentativi non sono andati a buon fine... almeno per la maggiorparte delle locali. Ed anche da discorsi in giro per il forum, nelle altre zone d'Italia, dove il passaggio totale è avvenuto da tempo i discorsi sulla qualità delle locali è pressapoco identico, poco innovazione e tante televendite e cartomanti...
 
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