Purtroppo mi trovo in una località dove non ho il telefono e da dove mi posso collegare a Internet solo di tanto in tanto e col telefonino: potrò partecipare solo saltuariamente a questa discussione, e me ne dispiace...
Mi interessa, però, solo dire due cose:
1) In altri thread del recente passato sono stato censurato solo per aver fatto riferimenti modestissimi ad argomenti e personaggi politici anche se appartenenti ormai alla storia. Vedo che questo thread, invece, non viene toccato anche se vi sono attacchi anche feroci a personaggi politici di stretta attualità. A me va bene tutto, solo mi secca il sistema dei due pesi e delle due misure...
2) Se mi è permesso, però, vorrei dire anche la mia opinione, per chi volesse leggerla, sull'argomento specifico del topic.
Non sono mai stato un pacifista " a prescindere ", anzi ho sempre considerato utopico anche solo ritenere possibile che un giorno possa essere possibile eliminarla dal novero delle vicende umane. Pur ammettendo e ricordando ( cosa che in questo thread mi pare un pò dimenticata... ) che stiamo parlando di una cosa orrenda, tragica, in cui a pagare il conto sono soprattutto i deboli e gli innocenti...
Detto questo, separando pertanto il giudizio morale (
sempre, INEVITABILMENTE, negativo ), da quello politico, credo che ogni guerra vada valutata in sè secondo due semplici parametri: a) se sia VERAMENTE inevitabile, se cioè fosse possibile raggiungere gli obiettivi che con essa ci si prefigge con altri mezzi; 2) se, in ogni caso, tali obiettivi siano legittimi, utili, chiari e raggiungibili.
E' palese che, ragionando in questo modo, ogni guerra è un caso a sè ed ognuno può dare le sue risposte secondo la propria sensibilità, secondo la propria visione del mondo e anche, ovvio, secondo le proprie convinzioni politiche.
Io, per esempio, e l'ho scritto innumerevole volte, giudicavo opportuna e giusta l'invasione dell'Afghanistan, ed anzi rimprovero alla NATO di non essere andata fino in fondo, fino a scovare Osama e debellarne definitivamente l'orgnizzazione.
Questo, peraltro, è uno dei tanti effetti assolutamente disastrosi dell'altra guerra combattuta in questi anni, quella in Iraq: guerra che, assorbendo la stragrande maggioranza delle forze militari occidentali, le ha distolte dall'Afghanistan al punto che oggi si può tranquillamente dire che i talebani hanno, di fatto, quasi ripreso il controllo del Paese.
Inutile tornare sui tanti altri disastri che, dalla guerra in Iraq, sono nati per l'Occidente e per l'Europa in particolare: chi voleva capire ha capito e chi non vuole capire non capirà mai...
Di tutt'altra pasta, infine, sarebbe ( il condizionale è d'obbligo visto che nulla è stato ancora deciso...) l'eventuale missione di peacekeeping in Libano che, non solo avviene sotto l'egida dell'ONU ( cosa che, di per sè potrebbe contare poco...) ma che è stata richiesta da TUTTE LE PARTI IN CAMPO ( israeliani, libanesi, hezbollah...). E' comunque una cosa delicata, da valutare con attenzione, ma un'eventuale partecipazione italiana non sarebbe neanche lontanamente paragonabile ad una guerra...
E neanche ad una supposta missione di pace cui, però, una delle parti in causa sia palesemente contraria...
Chi non se ne avvede o è in malafede o è accecato dal furore politico.