Tiziano Ferro: Sono gay e ho la libertà di poterlo dire. Ora vivo meglio.

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Sono contento che la tua famiglia e i tuoi parenti si siano dimostrati persone sensibili ed "illuminate" con tuo cugino... :)
Ma, da quanto apprendo presso altri ambienti/altre fonti attendibili, ti posso garantire che ancora oggi non è sempre così. :sad:
 
Gpp ha scritto:
Va bene, la colpa è mia che con te mi ci sono messo a risponderti, conoscendoti avrei dovuto ignorare del tutto il tuo primo post, visto che come al solito ti appigli alla minima virgola pur di far polemica e pretendere ragione.

A proposito di interrogarsi e rispondersi sinceramente: tu ti interroghi mai sul perché quando intervieni in una discussione fai sempre polemica e guarda caso tutti la pensano in maniera sbagliata? Solo tu ragioni bene e solo tu hai la corretta visione delle cose, gli altri sbagliano puntualmente invece. Se contiamo il numero di utenti con cui ti sei scontrato esce una cifra superiore al numero dei tuoi post credo, ma ovviamente sono gli altri a sbagliare.
mio caro Gpp, i tuoi problemi personali irrisolti con me, se vuoi, li discuti in privato. Ma, siccome sei tu che vuoi far polemica, inquini il thread con delle accuse totalmente personali e che nulla hanno a che vedere col topic! Complimenti! "Gli scontri" che secondo te io faccio con tutti, io non ce li vedo. Anche perché, a differenza di altri, non mi piace scrivere migliaia e migliaia di post in pochi mesi come se vivessi qui sul forum. E comunque io discuto come voglio IO, e la "polemica" io credo che tu la veda solo perché ogni volta che parli con me io ti metto all'angolo e svelo le tue contraddizioni. E questo, dato che sei moolto permaloso, non ti piace per niente. Ma non è niente di personale: infatti quando le vedo negli altri lo faccio notare anche agli altri. Dimenticavo che per te il discutere è darsi ragione anche se la si pensa diversamente. Per me questo non è discutere. Io ho il coraggio di portare avanti le mie idee, se riesci a convincermi bene, se no ti dico che non sono d'accordo E TI DICO PERCHE'. Perché io argomento sempre quello che dico, a differenza di altri che, come bambini offesi, quando non si vedono dar ragione come te cominciano ad attaccare sul personale in maniera infantile. Anche a me non piace il tuo modo di discutere, tanto per gradire. stammi bene.
 
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YODA ha scritto:
se la stragrande maggioranza degli etero giudica
eccessivi e volgari gli abbigliamenti che sfilano nel Pride, vuol solo dire: ragazzi fate come volete, ma se si vogliono fare passi in avanti
su questo tema, questa è la strada sbagliata... ;)
ma chi può mettersi a dire in una manifestazione che si svolge per le strade come ci si debba o non ci si debba vestire? Qualcuno se lo è chiesto questo? Secondo te in una manifestazione, per strada, ci si può mettere a dire: "tu sì, tu no, tu manifesti, tu no" e soprattutto chi mai si può arrogare il diritto di decidere quale gay può manifestare e quale no? Quella è una manifestazione libera a libero accesso! Il gay appariscente esiste e non vedo perché la gente si scandalizzi. Se una persona è fatta così, perché dovrebbe cambiare? Non fa male a nessuno, sono semplicemente gli altri che devono imparare ad accettare chi non è come loro e, in quel caso, si veste diversamente da loro! Se non si supera la soglia dell'oltraggio al pudore, non vedo il problema dove stia. In Germania di persone con le borchie ce ne sono eccome e lì chi va con le borchie tra l'altro non è affatto detto sia gay). Io punto sul solito discorso: si devono imparare ad accettare le diversità, perché se si chiede alla diversità di uniformarsi alla "presunta" normalità, allora gli si sta dicendo soltanto "castrati". Non mi sembra che in Italia ci sia una legge che dica che non ci si deve vestire con le borchie. Se c'è chi lo vuol fare dev'essere libero di farlo, e ne risponde personalmente. Se un etero vestisse borchiato nessuno si sognerebbe di dire: "tutti gli etero vestono borchiato", non vedo perché questo si debba dire dei gay. Chi lo fa lo fa per ignoranza. Questo è.

Anakin83 ha scritto:
Io abito in un piccolo paese e ci sono piccoli paesi intorno a me. Ci sono gay dichiarati e anche coppie che vivono insieme. Non c'è stata UNA e dico UNA frase di discriminazione o un episodio, anzi. Forse è un'isola felice. Ma c'è una Italia che non ha problemi di omofobia e c'è proprio nei piccoli paesi dove si dice che la gente è più "chiusa" e "bigotta" ma nella quotidianità non c'è niente di tutto questo.

Certo che c'è un'Italia che questi problemi non ce li ha, ma ti inviterei a non pensare che siccome la tua situazione è questa, allora la situazione di tutti è questa, perché purtroppo così non è. E le notizie degli ultimi mesi, con attacchi sempre più frequenti agli omosessuali, lo confermano.
 
Astrix quello che non vuoi capire, e' che nessuno di noi e' contro il vestirsi e le esibizioni appascenti dei gay pride. Visto che sei molto diffidente e anche un po' prevenuto ed e' molto discutere su questa tematica con te che hai la sindrome di accerchiamento, provo a farti un esempio lasciando fuori gay o altro.

Se tu, per esempio, lavori in ufficio e hai una tua collega che viene sempre vestita in maniera provocante, tu dopo un po' inizi a pensare questa e' una gran tr***, poi invece indagando scopri che questa e' una persona "tutta casa e chiesa". Cosa voglio farti capire con questo esempio, che e' importante essere, ma che e' forse ancora piu' importante apparire. Il gay pride e' un tipo di manifestazione che mostra l'orgoglio di essere omosessuali, ma sapendo che c'e' una grande prevenzione, su cui le televisioni ci marciano, viene mostrato sempre e solo il lato folcloristico della manifestazione, non lo si affronta mai parlandone seriamente, e chi non ha la possibilita' diretta di avere amicizie che ti permettono di capire meglio quella che e' la realta' omosessuale, chi non ha questa possibilita' si puo' basare solo ai per sentito dire o a queste immagini, che non aiutano per niente, perche' sembrano piu' immagini da carnevale di Rio, piuttosto che una manifestazione per dimostrare l'orgoglio del potere vivere liberamente la propria omosessualita'. Io personalmente preferirei che in un gay pride si possano vedere immagini di un bacio omosessuale, di un affetto tra due omosessuali, piuttosto che della gente vestita e truccata in maniera particolare. aiuterebbe a fare riflettere e a fare pensare anche i piu' diffidenti e i piu' superficiali, che e' quello che deve essere lo scopo di una manifestazione come il gay pride. Invece quelle che sono le immagini che vediamo tutti da queste, fanno passare gli omosessuali per esibizionisti, e questo non va bene. Per questo delle manifestazioni piu' sobrie aiuterebbero i piu' diffidenti e superficiali ad avvicinarsi p?
 
Astrix ha scritto:
ma chi può mettersi a dire in una manifestazione che si svolge per le strade come ci si debba o non ci si debba vestire? Qualcuno se lo è chiesto questo? Secondo te in una manifestazione, per strada, ci si può mettere a dire: "tu sì, tu no, tu manifesti, tu no" e soprattutto chi mai si può arrogare il diritto di decidere quale gay può manifestare e quale no? Quella è una manifestazione libera a libero accesso! Il gay appariscente esiste e non vedo perché la gente si scandalizzi. Se una persona è fatta così, perché dovrebbe cambiare? Non fa male a nessuno, sono semplicemente gli altri che devono imparare ad accettare chi non è come loro e, in quel caso, si veste diversamente da loro! Se non si supera la soglia dell'oltraggio al pudore, non vedo il problema dove stia. In Germania di persone con le borchie ce ne sono eccome e lì chi va con le borchie tra l'altro non è affatto detto sia gay). Io punto sul solito discorso: si devono imparare ad accettare le diversità, perché se si chiede alla diversità di uniformarsi alla "presunta" normalità, allora gli si sta dicendo soltanto "castrati". Non mi sembra che in Italia ci sia una legge che dica che non ci si deve vestire con le borchie. Se c'è chi lo vuol fare dev'essere libero di farlo, e ne risponde personalmente. Se un etero vestisse borchiato nessuno si sognerebbe di dire: "tutti gli etero vestono borchiato", non vedo perché questo si debba dire dei gay. Chi lo fa lo fa per ignoranza. Questo è.
hai ragione, cè da dire che in altri paesi, pur con i gaypride, i gay hanno ottenuto pari (o quasi) diritti, quindi il gaypride non deve essere una scusante da parte dello stato per non prendere in seria considerazione i diritti ai gay.
 
Viaggiare piu' liberi incontro alla vita accetandosi per quello che si e'

:XXcomputer: Sono contento che lo abbia ammesso, cosi avra' piu liberta di esprimersi, ad essere ricompensatto di quello che si e' come persona, e non etichettato come gay, come spesso succede.

E poi essere sereni con se stessi e' la cosa piu importante.:happy3:
 
«È stato papà a convincermi che potevo farcela»

Mi sono anche rivolto all'avvocato Giulia Bongiorno per avere un parere, forse solo una parola

Dopo tanti anni all'ombra di tentativi, rinunce, attese strazianti, sforzi e privazioni, sarei stato disposto a smettere di cantare.
Ero pronto a buttare al vento i sacrifici, non contavano più le lacrime di speranza, e nemmeno quelle di gioia. Persino le soddisfazioni e i sogni erano passati in secondo piano.
Nella mia testa era così: «Se sono omosessuale non posso stare al mondo».

Mi sentivo come un bambino caduto a terra abbandonato dalla madre che sconfitto attende il suo destino piangendo, disperandosi.
La musica per me è sempre stata la speranza più grande, eppure, di fronte alla mia incapacità di trovare una via d'uscita, ero deciso a separarmi da lei. Consciamente e disgraziatamente.
A quel punto ne ho parlato con mio padre che mi disse: «Ascoltami, la tua vita è particolare perché tu sei speciale. Impara a rispettarti. Il tuo sollievo è anche il mio sollievo». Fu la spinta definitiva a tentare il tutto per tutto: ho iniziato un percorso e imparato con pazienza ad affrontare gli ostacoli, a non aggirare i pericoli. Di questo gli sono grato. Sono grato a lui e a tutti quelli che mi sono stati accanto fino a ora.
Poi mi sono rivolto all'avvocato Giulia Bongiorno per chiederle un parere, una mano, un consiglio, forse solo una parola.
L'ho fatto senza rendermene conto: mi sono rivolto a un penalista!
Come se le mie azioni e i miei pensieri fossero incriminanti. Come se la mia condizione costituisse un reato.

E un reato così grave da dover essere punito con la pena più severa: smettere di cantare.

Arrivo dall'avvocato Bongiorno nervosissimo, dopo una notte insonne.
Lei, che ammiro incondizionatamente da anni, improvvisamente mi apre un mondo quando mi rassicura con tono fermo ed espressione schietta: «Non c'è cosa migliore dell'andare da un penalista quando non se ne ha bisogno!».
E io ho sorriso. Ma non con il viso, perlomeno non solo. Ho sorriso dentro: dopo tanto tempo mi sono sentito col cuore finalmente più leggero.
E poi mi sono sentito capito, e ancora sostenuto. Forse anche un po' protetto.
Protetto dopo tanti anni passati da solo dietro le barricate a tentare di capire dove si nascondesse il nemico, per poi giungere alla conclusione che l'unico nemico era rappresentato soltanto da me e dalla crudele inconsapevolezza con la quale mi ostinavo ad affrontare la vita.
C'è un tempo per tutto: un tempo per parlare e un tempo per stare zitti.
Il silenzio vale tanto, e ora preferisco che sia questo libro a parlare per me.

Tiziano Ferro
 
CHRIS 86 ha scritto:
Astrix quello che non vuoi capire, e' che nessuno di noi e' contro il vestirsi e le esibizioni appascenti dei gay pride. Visto che sei molto diffidente e anche un po' prevenuto ed e' molto discutere su questa tematica con te che hai la sindrome di accerchiamento, provo a farti un esempio lasciando fuori gay o altro.
non vedo perché mi devi appioppare presunti sindromi di accerchiamento che non ho. leggo discorsi che sinceramente non condivido, e non posso ribattere perché se no soffro di sindrome di accerchiamento? ma dove vivete? cerco di farvi capire il mio punto di vista! o forse tu e chi la pensa come te volete sentirvi rincuorati solo nei vostri pensieri? e poi sarei io quello che non accetta il pensiero degli altri? rimanete della vostra idea, che ve devo dì?!

Se tu, per esempio, lavori in ufficio e hai una tua collega che viene sempre vestita in maniera provocante, tu dopo un po' inizi a pensare questa e' una gran tr***, poi invece indagando scopri che questa e' una persona "tutta casa e chiesa". Cosa voglio farti capire con questo esempio, che e' importante essere, ma che e' forse ancora piu' importante apparire. Il gay pride e' un tipo di manifestazione che mostra l'orgoglio di essere omosessuali, ma sapendo che c'e' una grande prevenzione, su cui le televisioni ci marciano, viene mostrato sempre e solo il lato folcloristico della manifestazione, non lo si affronta mai parlandone seriamente, e chi non ha la possibilita' diretta di avere amicizie che ti permettono di capire meglio quella che e' la realta' omosessuale, chi non ha questa possibilita' si puo' basare solo ai per sentito dire o a queste immagini, che non aiutano per niente, perche' sembrano piu' immagini da carnevale di Rio, piuttosto che una manifestazione per dimostrare l'orgoglio del potere vivere liberamente la propria omosessualita'.

mah, hai letto quello che ho scritto? a questa parte ti posso rispondere ripetendo pari pari quello che ho scritto nel precedente post. L'hai letto, di grazia? E poi: l'orgoglio gay VUOLE essere una manifestazione gioviale, mica una manifestazione dove ci si taglia le vene! E, se anche fosse una carnevalata, da quando il carnevale è diventato una brutta cosa? Aggiornatemi, perché son rimasto indietro. Il Gay pride, cioè orgoglio gay, ha dappertutto sempre avuto connotazioni di FESTA, perché vuol dimostrare che c'è una fetta sempre maggiore di popolazione che è stanca di vedersi sempre osteggiata, e che vuol vivere la propria condizione SERENAMENTE, CON GIOIA, e per questo ci sono carri vari come fosse un carnevale. Perché il carnevale è gioia! E cosa c'è di male in questo? Il problema è che di tutte le manifestazioni che ci sono, e di quella stessa intera manifestazione, viene mostrata solo una parte. E voi credete che se c'è la malafede di mostrare solo una parte, sarebbe diverso se quella parte non ci fosse? Probabilmente a quel punto non se ne parlerebbe proprio, bel guadagno! E ripeto: una manifestazione a libero accesso, per delle strade, come fai a gestire chi ci accede e chi no? e CHI può decidere chi accede e chi no? e se c'è un gay o due gay o dieci gay che vanno vestiti in un modo che ad altri non piace, il che può essere, mi spieghi che c'entra la generalizzazione con tutti quanti? ripeto: se vedi un etero vestito con le borchie tu penseresti mai che tutti gli etero vestono con le borchie? boh.

Ci si attacca al modo di vestire, siamo ridotti a questo, non so se vi rendete conto. :icon_rolleyes: e c'è chi si ostina a dire: "è giusto così" e se gli ribatti "soffri di sindrome di accerchiamento". clap clap.

pietro89 ha scritto:
hai ragione, cè da dire che in altri paesi, pur con i gaypride, i gay hanno ottenuto pari (o quasi) diritti, quindi il gaypride non deve essere una scusante da parte dello stato per non prendere in seria considerazione i diritti ai gay.
già, in Italia il gay pride, che si fa con gli stessi criteri con cui lo si fa all'estero, dà fastidio, e se possibile gli si tolgono i patrocinii. all'estero non succede questo, e se c'è chi prova fastidio almeno non impone la propria visione oscurantista come in Italia. Mah, si vede che è l'aria.
 
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AG-BRASC ha scritto:
Ed anche il termine "accettazione", sia pure virgolettato, trovo sia alquanto inappropriato, come se chi è gay dovesse essere appunto "accettato" (termine ormai abusato nei confronti di qualunque categoria o minoranza) come un fastidio al quale prima o poi ci si abitua...
certo che quando si scrive di queste cose bisogna fare controllare a qualcuno cosa e come si è scritto...se si arriva a fare "le pulci" pure a un virgolettato...:D il termine accettazione sarà pure improprio (per te)...ma prima di tutto sono i gay stessi che parlano di "accettazione"...per quanto mi riguarda non è un mio problema e da tempo....salvo il fatto che non sopporto manifestazioni sopra le righe (tipo "l'orgoglio gay" ...o cose simili)...
 
Il mio discorso sulla parola "accettare" non era un voler fare le pulci a te... E' proprio un tipo di termine che non amo e che riconosco che nella stessa comunità GLBT si usa spesso a sproposito, senza riflettere sul suo più profondo significato...
Riguardo l'orgoglio, bisognerebbe ricordare l'origine del Pride, nato a New York nel 1969 nel bar Stonewall Inn abitualmente frequentato da persone gay, come "riscatto" dopo una serie interminabile di angherie e vessazioni da parte della società, specie dalle forze dell'ordine (che al contrario dovrebbero proteggere i cittadini)...
Ma soprattutto credo che dovremmo cercare di più di immedesimarci nell'altro... Alla lunga fa capire molto. :icon_rolleyes:
 
Io sono un ragazzo al'antica perchè mi piace la f... , però se ad altri piace prenderlo nel c... , che male cè ? Danno del loro dovete accetarli .
by Pablosat :D
 
A me cascano le braccia invece a leggere certi post come i tuoi , purtroppo ci sono , e VANNO ACCETTATI , credo che non possano fare male al prossimo , bisognerebbe eliminare invece tutta la classe politica che abbiamo siano essi di dx o sx che pensano solo ai loro interessi e non al futuro del paese.
by Pablosat :mad:
 
E già, putroppo c'è gente che asserisce che "purtroppo ci sono e vano accettati" ...
Ecco che intendevo sul senso dell'accettare.
Ed ora vediamo di rientrare nei termini del buon gusto e della buona educazione. In fondo così come io stesso ho aperto il thread, se occorre posso anche chiuderlo. :mad:
 
@pablosat-non hai capito un accidente....mi cascano le braccia a leggere il tuo post non perchè difendi (anche se in maniera rozza e grezza) i gay...ci mancherebbe...ma per il linguaggio che usi...forse non te ne sei reso conto ma siamo su un forum pubblico...
 
Astrix vedi perche' dico che soffri di sindrome da accerchiamento ? tutti noi partiamo dal presupposto che in una manifestazione come il gay pride ognuno deve essere libero di vestirsi ed esprimersi come vuole, solo che per favorire l'integrazione con la realta' omosessuale di chi li vede come la peste, sarebbe piu' opportuno rendere meno appariscenti i gay pride, in modo da fare avvicinare queste persone alla realta' omosessuale per gradi, un passo alla volta... Lo so, non e' giusto, perche' cosi' e' come castrare la propria liberta' di essere ed ed esprimersi. Pero' siccome viviamo in una societa' in cui e' piu' importante apparire che essere, e siccome i gay pride sono una di quelle poche forme in cui l'omosessualita' non viene ghettizzata, e' importante fare passare un messaggio positivo della realta' omosessuale (quale essa e'), non un messaggio di superficialita'(che non e' cosi' poi, ma per chi e' lontano dalla realta' omosessuale, puo' dare questo impatto e questa idea) e ai quali gli idioti si attaccano per autoalimentare la discriminazione. E' questo il motivo per cui sarebbe importante fare passare un messaggio di maggiore sobrieta' dai gay pride. ;)
 
Comunque dall'essere liberi di vestirsi come si vuole ad andare in giro con solo pochi centimetri di stoffa che ti coprono il gingillo ce ne passa. Astrix ma come fai a dire che quello è libero diritto di vestirsi come si vuole? Una sfilata con uomini nudi che si toccano dappertutto secondo te favorisce, mi scuso se uso un termine che abbiamo appurato che è sbagliato, l'accettazione di questa realtà? Io mi domando una cosa. Perché una sfilata per sensibilizzare il mondo sui gay ha bisogno di mostrare solo la parte relativa alla sessualità? Ma perché sfilare vestiti normalmente sarebbe un abominio? Se io voglio rivendicare un diritto al matrimonio o alla adozione che centra il dover sfilare in perizoma? Secondo me chi sfila mezzo nudo ha perso la battaglia prima di uscire di casa. Se io voglio il diritto al lavoro mica sfilo in mutande? Quando la comunità gay capirà che è l'ostentazione durante queste manifestazioni che alimenta l'odio e l'intolleranza si saranno fatti passi in avanti.
 
sono perfettamente d'accordo...purtroppo qualla maledetta invenzione del politically correct....non permette di parlare con chiarezza...bisogna sempre misurare le parole con il bilancino perchè se solo usi in maniera impropria un vocabolo o un virgolettato tu che non te ne eri reso conto passi da uno che non ha assolutamente nulla contro l'omosessualità a un ...omofobo....stessi discorsi si possono fare anche per altri argomenti...parli male di israele...et voilà sei antisemita....dici che non vuoi un campo nomadi e sei razzista...:eusa_wall:
 
AG-BRASC ha scritto:
Il mio discorso sulla parola "accettare" non era un voler fare le pulci a te... E' proprio un tipo di termine che non amo e che riconosco che nella stessa comunità GLBT si usa spesso a sproposito, senza riflettere sul suo più profondo significato...
beh, queste sono sensibilità personali, io personalmente il termine che trovo offensivo è "tolleranza". quello sì che è un insulto per me! se io tollero, vuol dire che accetto con fastidio. Per me accettazione non ha invece connotazione negativa, anzi lo vedo come un termine evangelico (e se lo dico io! :D), positivo, per indicare pace e fratellanza. Quando io parlo di "accettarsi nella diversità" lo dico nel senso di accettarsi l'un l'altro, perché tutti siamo diversi l'uno dall'altro, non nella concezione che c'è un "normale" che deve accettare un "diverso". Perché tutti a modo nostro siamo "normali" e "diversi" dall'altro. Io accetto te come tu accetti me. Senza posizione di subalternità tra l'uno e l'altro.
Dell'opportunità di usare il termine "accettazione" piuttosto che un altro comunque ci si può ragionare sù. ad ogni modo per indicare il concetto qualche termine si dovrà pur usarlo, no? altrimenti non si capisce più di che parliamo. ;)
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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