7 milioni under 35 vivono a casa con i genitori,il 61% tra i ragazzi non sposati

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Non sempre riesce

Di magia ce ne vogliono molte.

Purtroppo il numero non sempre riesce.

A volte riesce, ma il pubblico non se ne accorge.

;)

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Qualche anno fa, stavo facendo zapping e sono capitato su un canale che stava trasmettendo un programma sugli extraterrestri.
Il "rapìto" sosteneva che esiste un altro pianeta nell'universo in cui l'eventuale civiltà aliena che lo abita non utilizza il denaro.

Al di là dell'autenticità (e della veridicità) di tale testimonianza, ho cominciato a pensare ad una società simile anche sul nostro pianeta.

In questi mesi mi sono divertito ad esporre delle teorie, indubbiamente "bizzarre", nel tentativo di "trasformare" la nostra società (almeno a livello teorico) in modo da migliorarla.

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Condannare il denaro è relativamente "facile".
Anche farsi "martirizzare" è relativamente "facile": basta essere un po' coraggiosi, un po' kamikaze e un po' autolesionisti; e anche convinti delle proprie idee.

Più difficile è proporre delle soluzioni concrete che possano migliorare la società.

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Mi auguro che non vi siate annoiati.

Ah, quasi dimenticavo: per il momento potete continuare ad utilizzare il denaro contante.

;)
 
Sai "che bello" se "da altre parti" (o altri pianeti) fossero più avanti di noi?

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Tornando seri.

Una struttura di questo tipo?

0-20 anni = formazione (senza esami intermedi e nemmeno finali; verifica "step by step");
20-50 = lavoro/servizio (informatica estesa a tutti gli aspetti della vita);
50 in poi = pensione (possibilità di fare viaggi per visitare gli altri Paesi del mondo) o volontariato (sempre basato sul concetto di servizio);
Gestione della pensione come se fosse un reddito: quindi anche prestiti, finanziamenti o mutui da parte delle banche e istituti di credito.

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Riserva frazionaria

Le recessioni economiche si verificano perché i cicli recessivi a volte arrivano, perché così va il mondo economico.

Questa è stata causata da molti fattori, e in Italia in maniera particolare da alcuni di essi, poiché in realtà il nostro paese è stato in stagnazione dal 1992 al 2007 e poi in recessione dal 2008

1) la caduta del Muro di Berlino del 1989, che ha portato dei paesi che prima non contavano o contavano poco a entrare in concorrenza col mercato occidentale

2) la globalizzazione, correlata a quello che ho scritto al punto 1 ma non solo

3) l'avvento della moneta unica, a fine '90 e poi definitivamente dal 1° gennaio 2002, che non ha permesso a noi di avere più sovranità monetaria per poter effettuare una politica monetaria espansiva, politica che del resto non interessa alla UE in questo momento

4) L'adeguamento degli stipendi alla moneta unica (se prima guadagnavi 2 milioni e mezzo di lire, ora guadagni circa 1200 euro) ma non l'adeguamento dei prezzi ad essa (es prima una pizza margherita costava 6500 lire, a tavola, ora 6 euro) con conseguente considerazione che l'euro è come se valesse 1000 lire e non 1936,27.

5) L'eccessiva influenza che ha la finanza mondiale sulla politica (bildeberg docet) anche se questo è un discorso molto complesso

6) la mancanza di competitività che ha il nostro paese nel settore industriale per via dell'eccessivo costo del lavoro almeno come imposizione fiscale, che però è necessaria per mantenere lo stato sociale ma anche il tenore di vita nostro (e 1000 euro netti neanche bastano, figuriamoci 500).. o meglio l'eccessivo costo della vita in Italia non ci permette di adeguare i salari a quelli di Cina, India e Bangladesh.. che tra l'altro producono ad un costo talmente basso che molti loro prodotti durano veramente poco

7) le politiche di austerità impostaci dall'UE (strettamente correlato al punto 3) che non può o non vuole stampare moneta perché anche se ciò porterebbe maggiore liquidità a famiglie e imprese, si creerebbe inflazione ma anche svalutazione dell'euro, che non interessa ai tedeschi.. anzi io direi che la moneta l'Ue la possiede solo che preferisce darla alle banche :badgrin:

Negli Usa quando vanno in recessione, spesso e volentieri accreditano su conti correnti del denaro (l'ho sentito in tv, non sto vaneggiando) dando respiro alle famiglie e le imprese che magari ricominciano a consumare. Ma là possono farlo, anche perché la svalutazione del dollaro non crea eccessivi problemi agli imprenditori, poiché le risorse vengono da loro di solito acquistate sempre negli Usa e non all'estero (noi invece ne abbiamo poche)

Io credo sia un problema strettamente economico, e il discorso uomo-donna è relativo. Comunque i punti che ho evidenziato su penso li conosciate tutti bene, e ce ne sarebbero anche altri.

Le banche sono strutturate in modo tale da DOVER prestare denaro.

Quella che le banche non vogliono dare i soldi (alle famiglie e alle imprese) è una balla gigantesca messa in piedi da chi fa (male) politica.

Le banche vivono di investimenti e di interessi (sui prestiti, ovviamente) perché agiscono in "riserva frazionaria".

https://it.wikipedia.org/wiki/Riserva_frazionaria

https://en.wikipedia.org/wiki/Fractional_reserve_banking

Allora cosa manca?

Mancano le garanzie, vale a dire uno stipendio fisso (del cliente), che permetta alle banche di avere la (quasi) certezza che i soldi prestati saranno restituiti.

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Per quanto riguarda la sovranità monetaria, l'unico strumento (in una situazione come questa) sarebbe quello della "svalutazione" della moneta, cosa impossibile (per i singoli Paesi) con le regole attuali dell'Euro.
Svalutando la moneta, si potrebbe tornare finalmente ad esportare merci, anziché continuare ad importare dai soliti noti.

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Ultimissima: il Giappone ha un debito pubblico quasi doppio rispetto al nostro, ma sta meglio di noi.

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Cose molte giuste quelle che hai detto.

Anche gli Usa hanno un debito da non scherzare, ma così come il Giappone e altri paesi, hanno una struttura diversa anche dalla nostra.

La svalutazione della moneta avviene anche quando la si stampa molto.. ma se la si stampa la si può"dare" a chi ne ha bisogno sperando che esso consumi.

Comunque, anche consumando grazie a più disponibilità di moneta, non è detto che migliori la ns economia, poiché i beni di consumo sono sempre prodotti all'estero (Cina, Malesia, India ecc).. bisognerebbe magari andare in vacanza in Italia, così guadagnano i tour operator e gli alberghi italiani, con conseguente (possibile) offerta di lavoro nel settore turistico, o anche acquistare beni alimentari. Questo è un esempio.

Consideriamo il fatto che l'Italia acquista la maggior parte delle materie prime all'estero, quindi con la svalutazione ci potrebbero essere problemi.
 
Anche gli Usa hanno un debito da non scherzare, ma così come il Giappone e altri paesi, hanno una struttura diversa anche dalla nostra.

Il Giappone, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, stava peggio dell'Italia di allora e di quella di oggi.

Bisognerebbe chiedersi come ha fatto a progredire fino allo stato attuale.

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Questo è vero, ma dopo la seconda guerra mondiale e fino al 1959 anche noi stavamo messi male... negli anni '50 c'è stata tanta emigrazione verso l'estero, molti parenti di mia madre sono in Canada, Usa, e G bretagna. Anche mio padre dal 1960 al 1962 era in Germania insieme ad uno dei suoi fratelli (e l'altro era in Svizzera).

Mio padre e i suoi fratelli sono poi tornati in Italia a lavorare vicino casa (più o meno) e anche altri che erano all'estero sono tornati in Italia nei '70 e '80.

Anche noi siamo progrediti, quindi,... solo che poi siamo tornati indietro. Evidentemente il Giappone ha saputo affrontare la globalizzazione meglio di noi. La recessione è stata causata soprattutto da questo, e molto poco dal nostro debito o da altri problemi strutturali italiani.
 
Bisogna ricreare delle certezze per quanto riguarda il mondo del lavoro

Questo è vero, ma dopo la seconda guerra mondiale e fino al 1959 anche noi stavamo messi male... negli anni '50 c'è stata tanta emigrazione verso l'estero, molti parenti di mia madre sono in Canada, Usa, e G bretagna. Anche mio padre dal 1960 al 1962 era in Germania insieme ad uno dei suoi fratelli (e l'altro era in Svizzera).

Mio padre e i suoi fratelli sono poi tornati in Italia a lavorare vicino casa (più o meno) e anche altri che erano all'estero sono tornati in Italia nei '70 e '80.

Anche noi siamo progrediti, quindi,... solo che poi siamo tornati indietro. Evidentemente il Giappone ha saputo affrontare la globalizzazione meglio di noi. La recessione è stata causata soprattutto da questo, e molto poco dal nostro debito o da altri problemi strutturali italiani.

La crisi è cominciata negli USA, proprio a causa della mancanza di certezze nel mondo del lavoro.
Le banche USA sono scoppiate e hanno trascinato gran parte del mondo nel loro disastro.

Ma poi (a me risulta che) hanno ricominciato a comportarsi esattamente come prima della crisi.

Le banche funzioneranno sempre allo stesso modo.
Sono strutturate in quel modo lì.

Inutile dire che "adesso hanno i soldi e li possono prestare alle famiglie e alle imprese".
Purtroppo negli ultimi tre anni hanno chiuso un sacco di aziende.
Ed è anche per questo motivo che i dati sulla disoccupazione sembrano contraddire l'enfasi delle varie riforme.
Ci vorrebbero dei prestiti soprattutto per APRIRE nuove aziende.

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Per quanto riguarda il debito pubblico, non sarebbe un problema, senonché "ci siamo impegnati" a restituire 50 miliardi all'anno...

Hai voglia a dire che l'Italia è bella, che l'Italia è forte e che ce la farà...
Non si esce così dalla crisi.

Bisogna ricreare delle certezze per quanto riguarda il mondo del lavoro.

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E' vero, quello di cui parli dovrebbe essere il fiscal compact, che l'Italia ha ovviamente accettato e che prevede la riduzione del debito anno per anni.. anzi il prossimo autunno c'è rischio di un'altra "manovrina", che per ora sarebbe stato smentita.

Le aziende chiudono, ma forse in molti neanche lo sanno o fingono di ignorarlo.. e quando vedono tanti giovani o più maturi disoccupati e a spasso pensano che siano loro a volerlo. Spiegare perché c'è meno lavoro, oggi, è solo compito di chi ha studiato economia :5eek:

Oggi il discorso "trovati un lavoro" è un pò come dire "facce ride" detto dal pubblico ad un comico.
 
purtroppo è vero quello che dici, il problema è che non si vede una fine a questa situazione
 
Anch'io, al di là del fatto che a volte sono stato un pò svogliato nella ricerca, spesso ho dovuto spiegare questa situazione economica anche a persone che in teoria dovrebbero essere più intelligenti e informate.

E pensare che molti della generazione passata lavorano anche grazie ai debiti che loro hanno creato. E che adesso sono sulle nostre spalle.
 
Non so se è attinente alla discussione, ma io credo di si.

Per cercare di ridurre il debito che ha l'Italia, che è il nostro vero problema, alcuni economisti italiani hanno proposto ad altri europei e indirettamente alla BCE un progetto denominato "progetto padre".

Esso prevede che la BCE acquisti una parte del debito dei paesi dell'eurozona e che poi lo converta in obbligazioni senza tasso di interesse e gli stati pagano questo con i "proventi da signoraggio". Proposta vantaggiosissima, a quanto pare, per tutti e tecnicamente possibile. Chissà se verrà attuata.
 
Il problema è il sistema di cambi fissi

Per quanto riguarda la sovranità monetaria, l'unico strumento (in una situazione come questa) sarebbe quello della "svalutazione" della moneta, cosa impossibile (per i singoli Paesi) con le regole attuali dell'Euro.
Svalutando la moneta, si potrebbe tornare finalmente ad esportare merci, anziché continuare ad importare dai soliti noti.

Difficile farlo con l'Euro.
E forse anche inutile, o comunque dalle conseguenze bizzarre e imprevedibili.

Se l'Italia avesse (o avrà) una sua moneta, il discorso sarebbe diverso.

Il problema è il sistema di cambi fissi, introdotto nel 1999/2002.

Si potrebbe pensare ad una rimodulazione dei cambi, magari per i Paesi più in difficoltà: Grecia, Portogallo, Spagna, Italia.
Sempre che non arrivino i soliti "Nein".

:sad:

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Si potrebbe pensare ad una rimodulazione dei cambi, magari per i Paesi più in difficoltà: Grecia, Portogallo, Spagna, Italia.
Sempre che non arrivino i soliti "Nein".

Arriveranno, perché chi deve decidere va bene economicamente.

Forse i paesi che hai citato farebbero meglio a creare un'Europa a parte.
 
Ora già si vocifera che le riforme che cerca di fare l'italia potrebbero essere inutili.

Sembra che, nonostante il nostro governo stia cercando di fare delle riforme per presentarsi in Europa in maniera diversa e sperare nel cambiamento della politica economica, a Bruxelles non hanno intenzione di invertire la rotta.
 
Ovviamente, più "riforme" verranno fatte in questi tempi, meno cose di quelle che ho scritto nei mesi scorsi saranno possibili.

Alla fine potrebbero risultare impossibili quasi tutte.

Ma, come ho già avuto modo di scrivere, non me ne importa nulla.

Questa società ha già fatto disastri a sufficienza [per quanto mi riguarda].

Mettermi a riparare i disastri degli altri [o chiedere ad altri di farlo al posto mio, nel caso peggiorassero le mie condizioni di salute] è l'ultima cosa che mi passa per la testa.

La svolta era possibile da 30 anni fa.

All'introduzione del codice fiscale non è seguita, purtroppo, un'adeguata rivoluzione digitale e una riforma del mondo del lavoro basata sulla solidarietà e sul rispetto reciproco.

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Sento parlare di "corsa", di competizione, di meriti. Di premi [o privilegi] e punizioni.
Direi che non ci siamo.
Siamo molto lontani.

Non ci siamo assolutamente.

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Pienamente d'accordo, anche se come avevo scritto, forse qualche soluzione meno digitale ci poteva essere.

Riforme di questo tipo andavano fatte quando le cose stavano andando bene.
 
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